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“Non possiamo non riconoscere la centralità della relazione medico-paziente quale strumento di efficacia terapeutica e di prevenzione delle aggressioni al personale sanitario. L’empatia facilita una comunicazione positiva e efficace, permettendo al paziente di sentirsi ascoltato, supportato, compreso, e al medico di raccogliere informazioni cliniche più precise operando con maggiore lucidità e serenità. Gli studi dimostrano che i pazienti seguiti da medici empatici riportano una maggiore soddisfazione e una migliore adesione alle terapie prescritte”. Ha tenuto a ribadirlo più volte, nel corso del suo intervento, il dott. Guglielmo D’Aniello, Responsabile UOSD “Anestesia e Rianimazione” dell’ospedale “M. Scarlato” di Scafati, promotore e responsabile scientifico del corso sul tema “Tecniche di comunicazione della malattia grave e del lutto” organizzato dall’Asl Salerno nell’ambito del piano formativo aziendale, tenutosi giovedì 22 maggio presso il teatro agli Olivetani, a Nocera Inferiore, con la straordinaria partecipazione dell’attrice Marisa Laurito, testimonial dell’evento (accreditato ECM e destinato a medici, infermieri e psicologi).
Un messaggio condiviso che è emerso da tutti gli interventi dei relatori inseriti nel programma della manifestazione, che hanno ribadito la necessità di stabilire una relazione di fiducia con il paziente attraverso l’attivazione di un processo comunicativo che produce un adattamento comportamentale tanto del medico quanto del paziente, inducendo un cambiamento positivo che punta a prevenire anche situazioni di tensione e di sfiducia nei confronti del medico, spesso degeneranti in vere e proprie aggressioni.
Dopo gli indirizzi di saluto affidati al Procuratore presso la Procura di Nocera Inferiore dott. Antonio Centore, al Comandante provinciale dell’Arma Col. Filippo Melchiorre, al Presidente dell’Ordine dei medici di Salerno dott. Giovanni D’Angelo e al Responsabile Dipartimento Area critica dell’Asl Salerno dott. Ferdinando Chiumiento, hanno relazionato sull’argomento il Sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, dott.ssa Gaetana Amoruso, il Comandante del Reparto territoriale dell’Arma di Nocera Inferiore, Ten. Col. Gianfranco Albanese, il Direttore sanitario del Dea Nocera/Pagani/Scafati, dott.ssa Rosa Santarpia, il Responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, dott.ssa Giovanna Esposito, lo Psicologo esperto in comunicazione medico/paziente, dott. Ettore D’Aniello e il Responsabile del Servizio Pneumologico territoriale Asl Salerno Ds 61, dott. Francesco Ferrigno.
Hanno moderato Domenico Barbati, scrittore e giornalista de “Il Mattino”, e Domenico Carbone, Responsabile UOC Anestesia e Rianimazione Dea Nocera/Pagani/Scafati.
Di particolare interesse l’intervento del promotore del corso, dott. Guglielmo D’Aniello, che ha colloquiato con l’attrice Marisa Laurito, la quale, attraverso le sue esperienze di vita, ha voluto ribadire quanto sia importante la capacità relazionale del personale sanitario a cui si affidano con speranza e fiducia i pazienti.
“Nella mia vita – ha spiegato l’attrice Marisa Laurito – ho assistito spesso in ospedali e reparti di pronto soccorso a scene deplorevoli di pazienti incattiviti ed esasperati. Comprendo il disagio dei medici e del personale sanitario che spesso non riesce a gestire certe situazioni. A loro va il mio apprezzamento e la mia solidarietà. Bisogna, però, intervenire a monte creando le condizioni per consentire da un lato ai pazienti di sentirsi a proprio agio, di guardare al medico con fiducia e speranza, dall’altro al personale sanitario di operare con serenità, in condizioni di sicurezza, senza correre rischi. Abbiamo una sanità di altissimo livello nel nostro paese, una sanità che altrove non c’è, ma dobbiamo fare in modo che i pazienti possano rivolgersi alle nostre strutture sanitarie e ai nostri medici con rinnovata fiducia. Bisogna cambiare l’approccio, instaurare con il paziente una relazione basata sul rispetto reciproco, sull’empatia e sulla comprensione reciproca. Bisogna avere rispetto per i pazienti e per la vita ed è fondamentale, in tale ottica, che i professionisti sanitari siano formati e supportati in modo adeguato”.