30 Aprile 2025

CIAO BRUNO PIZZUL, colonna sonora delle nostre emozioni. Di Livio Spinolo

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di Livio Spinolo – E’ il 5 luglio 1994 ed è un afoso pomeriggio estivo. Tutta l’Italia si ferma, come accade per le partite della Nazionale ad un Mondiale. È il primo che si gioca negli Stati Uniti e gli Azzurri, non senza difficoltà, sono approdati agli ottavi di finale. Di fronte la Nigeria e, a una manciata di minuti dal triplice fischio finale, siamo sotto 1-0. Nelle case di un intero Paese si vive sospesi fra la delusione e la speranza, che qualcuno si inventi una giocata, che si riacciuffi per la coda la qualificazione, perché no, il brivido della kermesse iridata non può finire così presto. E in effetti qualcosa succede davvero. Mussi dalla destra scende e serve un assist per Roberto Baggio, che trova il diagonale perfetto, a fil di palo, quello che non si prende. Quello che ci porta ai supplementari e poi alla vittoria, grazie a un rigore del Divin Codino. E poi ad altre imprese, fino alla finale persa ai rigori. Fu indubbiamente quello il crocevia del nostro Mondiale.

Chi ha vissuto quel pomeriggio ricorda tutto: dov’era, con chi, cosa si diceva. Anzi, cosa diceva lui, in TV. Lui era Bruno Pizzul, il telecronista, e quel gol del nostro fuoriclasse è una sensazione che ti porti dentro, con una colonna sonora precisa e inconfondibile, proprio la sua. Perché il gol se lo vivi dietro lo schermo non è solo il gesto tecnico, che sia l’acrobazia, il colpo di tacco o qualche altra pennellata d’artista, ma è anche tutto il contesto, dove la voce del narratore è il modo con cui quel pacco dono fatto di adrenalina ti viene confezionato e consegnato. Non poco. Perché alla fine ti resta l’emozione, tutta insieme: quel momento ha un suo DNA, unico, fatto di numeri, persone, sorrisi, pallone e parole, quelle che pronuncia chi il gol te lo porta a casa.

Se poi quella voce ha accompagnato non solo un Mondiale ma diversi, non solo partite degli Azzurri ma anche di squadre di club, allora capisci che Bruno Pizzul non è stato solo il cantore di quel match ma di un periodo della tua vita. Vai a scavare nel cesto dei ricordi e di incontri come Italia-Nigeria ne trovi tanti, tantissimi. E allora dal fiume dei sentimenti sgorgano forti, prepotenti le Notti Magiche del Mondiale ’90 di casa nostra, quelle dove un siciliano, Totò Schillaci, continuava a segnare e a esultare con gli occhi da bambino sognante e dietro lo schermo c’era una voce amica a raccontarcelo: grazie Bruno Pizzul per tutti i momenti che ci hai fatto vivere. Col tuo stile gentile, sobrio eppure coinvolgente. In questo gioco che tanto ci appassiona, il pallone è il centro della scena, la telecronaca ne è l’atmosfera. Che tu hai saputo creare e che noi conserviamo come tuo prezioso regalo.

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