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E’ la Regione Campania, non il Governo, ad essere “inadempiente” sulla programmazione dei fondi nazionali della politica di coesione.
Tanto che i sindaci campani, nella fatidica manifestazione a Roma contro l’autonomia del 16 febbraio – quella in cui non erano stati ricevuti dai vertici delle istituzioni, fra confronti accesi con le forze dell’ordine, cori di protesta e l’insulto alla Premier Giorgia Meloni dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – avrebbero piuttosto dovuto manifestare a Napoli, proprio contro De Luca, “per sollecitare la Regione ad inviare al Governo la documentazione”.
A due settimane da quella manifestazione, il contrattacco di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, arriva con una lettera ai sindaci campani che addossa alla Regione Campania la responsabilità su ciò che è andato storto nella vicenda dei fondi nazionali della politica di coesione. E a stretto giro arriva la nota di risposta delle autorità di gestione della Regione: “Ennesimo falso ed ennesima iniziativa diffamatoria del ministro Fitto nei confronti della Regione Campania. I Fondi Fsc sono bloccati da un anno e mezzo” ed è “totalmente falsa, offensiva e gravemente diffamatoria la lettera, indirizzata in data odierna a tutti i Comuni della Campania, con la quale il Ministro per la Coesione attribuisce agli uffici regionali il ritardo nello sblocco delle risorse del Fondo complementare destinate alla Regione”.
Fitto, nella lettera, scrive che “l’erogazione delle risorse non poteva avvenire senza la previa acquisizione della lista completa degli interventi”, scrive il ministro nella missiva inviata oggi stesso, 1 marzo, a tutti i sindaci campani. “La Regione ha organizzato la manifestazione contro il Governo – accusa Fitto – nella piena consapevolezza che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare, a quella data, gli elementi documentali necessari a sbloccare le risorse per i Comuni”.
Poco dopo un incontro con una delegazione dei sindaci campani il 14 febbraio, “ho inteso ribadire alla stessa Regione, con nota del successivo 16 febbraio, l’urgenza di ricevere da parte degli uffici regionali la lista consolidata degli interventi da completare”. E “solo ieri sera, in data 29 febbraio, la Regione ha finalmente trasmesso la suddetta documentazione”.
La lettera di Fitto si spinge fino a chiedere a ciascun singolo comune “di inviarmi tramite PEC i dati identificativi e finanziari dei progetti non completati”, il tutto “al fine di verificare puntualmente che la lista trasmessa dagli uffici regionali non presenti inesattezze e comprenda effettivamente tutti i Comuni campani che hanno espresso l’esigenza di finanziare interventi da completare”. In ballo – emerge dalla lettera – ci sono 5,9 miliardi di euro e la Regione ha individuato 367 interventi da completare per 242 comuni. Una missiva dal carattere tecnico, ma dall’evidente peso politico, che fa da apripista agli attacchi del centro-destra al Governatore campano: “le bugie hanno le gambe corte, e quelle di De Luca sono cortissime” dice il senatore campano di Fratelli d’Italia Domenico Matera. “Una figuraccia istituzionale”, commenta il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale del partito in Campania. Sullo sfondo la cronica incapacità di spesa dei fondi di coesione per alcune regioni, fra sanzioni poco credibili e target di attuazione fumosi. E uno scontro politico si allarga anche alla ferita aperta della sanità: “La Campania è ultima in Italia per personale, posti letto, fondi” denuncia De Luca. Che ironizza: “Il ministro Schillaci è una persona garbata e civile, abbiamo avuto con il ministro qualche battuta. Purtroppo abbiamo una serie di irresponsabili e cialtroni che dalla Campania scrivono comunicati stampa e spingono esponenti del governo nazionale a fare dichiarazioni stupide”. “A me dispiace quando si dice che il governo chiude i pronto soccorso – ha precisato il ministro – il governo non chiude nulla, cerca di aiutare le regioni che sono in difficoltà, noi abbiamo sempre la massima disponibilità e l’ascolto per tutti”, replica il ministro della Salute Orazio Schillaci.
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