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E’ stata la partita dei parziali e contro-parziali quella del PalaSerradimigni tra Banco di Sardegna Sassari e Givova Scafati, che ha visto trionfare 79-76 la prima, sebbene nell’arco della sfida si sia trovata più volte sotto anche in doppia cifra di svantaggio.
Senza coach Sacripanti in panchina, vittima di una forte colica renale a poche ore dalla palla a due, la compagine dell’Agro si è resa protagonista di una sfida fatta di alti e bassi, di vantaggi importanti e ritorni subiti, che hanno senza dubbio regalato emozioni, ma hanno aumentato il rammarico finale di aver perso una sfida che poi, nel finale punto a punto, ha dato ragione ai padroni di casa, bravi a sfruttare a proprio vantaggio gli episodi chiave.
Le percentuali di tiro da tre più basse rispetto alle medie stagionali ed il numero di tiri liberi sbagliati hanno senza dubbio contribuito a decidere l’esito finale della contesa.
Il capo allenatore Marco Ciarpella: «Il primo pensiero va a Pino Sacripanti, vittima di un malore che lo ha costretto a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso, impedendogli di essere in panchina:avremmo voluto vincere anche per lui, ma non ci siamo riusciti. La squadra ha avuto un buon impatto con la partita, è stata avanti anche più volte senza però mai riuscire a piazzare la zampata per chiuderla. Emblematico è stato ad esempio l’episodio della palla vagante persa ad un minuto dalla fine da cui è scaturita la tripla di Kruslin, come emblematici sono stati gli errori ai liberi ed i secondi tiri concessi nella prima parte di gara agli avversari. E’ un peccato, perché, statistiche alla mano, abbiamo tirato 15 volte in più dal campo rispetto a Sassari, ma ci è mancata l’energia e la fisicità per finire dentro l’area. Sassari è stata invece brava a togliere l’iniziativa ai nostri palleggiatori, raddoppiando sui pick and roll, mentre noi purtroppo non siamo riusciti nella prima metà a far uscire la palla, a dispetto della seconda metà in cui invece, pur riuscendo a servire il lungo e ad aprire di più il campo, nel finale siamo stati puniti da palle vaganti, uno contro uno e qualche buon canestro degli avversari».
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