5 Ottobre 2024

Ospedale Mauro Scarlato, nuovo intervento del Sindaco Aliberti: “Continuiamo a seguire la riapertura partendo dal pronto soccorso di base”.

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Questa mattina il Sindaco Angelo Pasqualino Aliberti si è interfacciato con il Direttore Generale dell’Asl di Salerno, Gennaro Sosto per fare il punto della situazione rispetto agli interventi richiesti dal primo cittadino di Scafati relativamente all’ospedale “Mauro Scarlato” in occasione dell’incontro con il manager Asl tenutosi il 31 ottobre nella sede di via Nizza a Salerno. Il 25 ottobre scorso il Sindaco Aliberti aveva firmato un’ordinanza per intimare all’Azienda sanitaria locale di Salerno e alla Regione Campania l’immediata riapertura, presso il PO di Scafati, del punto di primo intervento nonché la dotazione di ambulanze con personale medico specializzato in emergenza per i casi di maggiore complessità, in numero adeguato in base alla popolazione.
“Dall’interlocuzione con il DG dell’Asl Sosto – ha dichiarato il Sindaco, Angelo Pasqualino Aliberti si conferma che il bando per l’assunzione dei sei medici da assegnare al ‘Mauro Scarlato’ per l’apertura del

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pronto soccorso base è stato trasferito in Regione proprio in occasione della riunione avuta il 31 ottobre scorso. Se lo stesso avviso non è ancora stato pubblicato sul BURC e poi in Gazzetta, se ancora emergono ritardi, le responsabilità questa volta sono da addebitare al Presidente De Luca e ai suoi fedelissimi consiglieri regionali che, a comando, si scagliano contro la mia persona e contro la città di Scafati. Prendiamo atto dell’assunzione dei due radiologi destinati al reparto e della prossima pubblicazione del bando di concorso per fisiatra alla luce di quanto già previsto per il presidio ospedaliero di Scafati, ovvero l’attivazione di 50 posti letto per la riabilitazione. Non possiamo, però, nel contempo, non constatare che, a distanza di un mese dal colloquio col manager Sosto, a causa dell’ostruzionismo della Regione Campania e del presidente De Luca, nulla è cambiato per il nostro “Mauro Scarlato”. Persiste il blocco dei ricoveri oltre i 24 posti letto imposto un anno fa a seguito dell’incendio del reparto farmacia. Resta ancora chiuso il laboratorio di analisi così come il  punto di primo intervento e, cosa grave, nessun potenziamento del servizio 118 a Scafati è stato assicurato. Tutto questo mentre l’ospedale di Nocera Inferiore, incoronato maglia nera dei nosocomi italiani dalla AGENAS, continua a trasferire per carenza di posti letto decine di pazienti al giorno in altri presidi della Regione. Continuo a pensare che la politica regionale stia utilizzando la sanità come arma di battaglia politica frenando le attività dei tecnici di questa azienda ospedaliera con i quali abbiamo convenuto che l’apertura dell’intero presidio ospedaliero di Scafati non possa prescrindere dalla riattivazione del pronto soccorso base, con medici addetti all’emergenza o con specialità equipollenti che abbiano alle spalle i servizi essenziali per consentire la gestione di qualsiasi tipo di emergenza: una radiologia, un laboratorio di analisi (già esistente ma che necessita di alcuni lavori di ristrutturazione), una rianimazione (già ottimamente funzionante). Resterebbe il problema della sala operatoria i cui lavori sono stati iniziati e poi sospesi. I presupposti tecnici per riaprire, anche nei primi mesi del prossimo anno, ci sono. Tutto sarà fattibile se non ci saranno ostacoli e se la battaglia di De Luca contro Scafati avrà fine, essendo usciti, tra l’altro, dalla fase commissariale. Se questo non dovesse accadere, temo che la disperazione e la paura, visti anche gli ultimi accadimenti, potrebbero anche provocare la rivoluzione di una città di circa cinquantamila abitanti e di un comprensorio ancora più vasto che non merita di essere trattato indignitosamente, venendo a mancare i servizi sanitari essenziali che potrebbero garantire la vita nostra, di un nostro parente, di un nostro amico e di chiunque ne dovesse aver bisogno. Basta chiacchiere. Basta giocare sulla pelle delle persone. Tutelerò i diritti degli scafatesi a tutti i costi”.